Quando abbiamo cominciato a pensare a progetti umanitari, abbiamo subito pensato all’acqua, l’emergenza primaria, “senza acqua non c’è vita”… pensare che quello che per noi è un gesto scontato (aprire il rubinetto) per altri è meno fortunati impensabile e così il primo pozzo a Foronidià nel 2008, fino all’ultimo a NGOBOUGOU ed in mezzo altri 9 pozzi, per un totale di 11 pozzi in 11 villaggi completamente sprovvisti.
Nel 2011 Iacopo, Alberto e Piero hanno vistato il villaggio di Kenakou, dove c’era un pozzo poco profondo (solo 10 mt) scavato a mano dagli abitanti del villaggio. Nella stagione secca, finiva l’acqua e così la sera il villaggio calava un bambino che scavava nel fango, in maniera che la mattina trovavano sul fondo un po’ d’acqua (che era comunque più fango che acqua).
Dopo quella esperienza, dopo aver visto con i propri occhi il colore dell’acqua che veniva bevuto in questo piccolissimo villaggio abbiamo tutti capito l’importanza di questi interventi e quanto i nostri sforzi fossero preziosi.