A settembre 2013, dopo qualche anno di “incubazione”, ha visto la luce il Progetto “Marzia” di Equitazione Integrata, rivolto a bambini e ragazzi portatori di disabilità (fisica, psichica) o socialmente svantaggiati. L’attività, che si svolge mediante l’ausilio del cavallo, è mirata all’acquisizione di abilità e competenze che in seguito possono essere generalizzate e spese al di fuori del contesto equestre.
Il progetto nasce per garantire a 10/15 bambini/ragazzi diversamente abili corsi gratuiti di Equitazione Integrata con frequenza monosettimanale presso l’ASD CI Master Horse di Roma.
Si parla di “integrazione” partendo dall’assunto che la disabilità escluda (o tendenzialmente porti all’esclusione) la persona che ne è portatrice.
Riuscire a restituire alla persona una maggiore autonomia, la fiducia in sé e una competenza in una determinata area mediante un intervento mediato dalla relazione con un animale straordinariamente sensibile come il cavallo, determina la diminuzione del gap che separa il disabile dal mondo dei “normodotati”.
L’effetto terapeutico dell’Equitazione Integrata si basa sul particolare rapporto dialettico che si instaura tra la persona e il cavallo, fondato su un linguaggio non verbale, ricco di sensazioni piacevoli e rassicuranti, estremamente coinvolgenti sotto il profilo emotivo.
Ponendo anche l’attenzione sugli aspetti motori dell’attività, l’assetto specifico del montare a cavallo rappresenta una vera e propria correzione globale contro gli schemi posturali patologici.
Il movimento ritmato ed oscillatorio tipico del cavallo determina sul paziente una molteplicità di stimoli afferenti sensoriali e sensitivi, in specie propriocettivi, che interessano il bacino, la colonna vertebrale e i cingoli con stimolazione dei sistemi di equilibrio e dei meccanismi di raddrizzamento di coordinazione.
Di seguito gli obiettivi perseguiti:
Il fine ultimo del progetto (finanziato con i fondi dell’8×1000 della Chiesa Valdese) è consentire ai soggetti diversamente abili, attraverso l’intervento di Equitazione Integrata, l’acquisizione di una maggiore autonomia, l’aumento della propria autoconsapevolezza, l’autostima e il potenziamento di quelle caratteristiche già ben funzionanti. Tutto ciò si auspica possa ricadere positivamente sulla realtà quotidiana della persona destinataria del servizio, andandone a favorire anche le relazioni interpersonali e quindi agevolandone l’integrazione sociale.
Non ultimo, bisogna evidenziare come l’andare a cavallo, sollecita da un lato una notevole quantità di stimolazioni neurosensoriali, ma attiva fortemente la sfera emozionale ed emotiva.
Pertanto non va considerata la sola funzione psicomotoria, ma soprattutto quella relazionale.