Prendendo la decisione di avvalersi della legge 25 marzo 1985, n. 121 (ratifica ed esecuzione degli accordi firmati il 18 febbraio 1984 tra lo Stato Italiano e la Chiesa cattolica romana) e di accedere alla riscossione dell’8 per mille, il sinodo ha fissato alcuni criteri fondamentali: le somme riscosse non sarebbero state utilizzate per fini di culto, restando interamente a carico delle chiese il mantenimento dei pastori e le attività cultuali. I fondi ottenuti avrebbero avuto come finalità sostenere progetti di natura assistenziale, sociale e culturale in Italia e nel mondo.